titolo

giovedì 3 marzo 2016

[ON WRITING] I consigli di scrittura di H.P. Lovecraft



CONDIVIDI FACEBOOK TWITTER GOOGLE+





Dopo le regole di scrittura di Elmore Leonard, ecco i consigli di scrittura di uno dei padri del genere horror. Howard Phillips Lovecraft è un autore molto diverso dal protagonista della scorsa "puntata", con un modo di intendere la scrittura per certi versi agli
 antipodi. Tuttavia, anche questa diversità di prospettive che può esserci tra due grandi autori rende interessante questo testo. 

Nel gennaio del 1920 la United Amateur pubblicò un saggio di Lovecraft, intitolato Literary Composition, in cui l'autore di Providence spiegava agli autori in erba le regole per una buona scrittura.

Nel testo che segue, ho tradotto per intero il saggio di Lovecraft. Manca solo una parte in cui l'autore entrava nel dettaglio dei tipici errori grammaticali in lingua inglese, che ho ritenuto poco utile tradurre per lettori italiani.

Il testo è molto interessante, ma anche piuttosto lungo: se avete a disposizione poco tempo o poca voglia, vi consiglio in particolare di leggere i paragrafi intitolati Narrazione, Narrazione di fantasia, Coesione insieme e coerenza.


Buona lettura.

Grammatica

Weird Tales, gennaio 1942. Contiene
"La maschera di Innsmouth"
Un riesame degli elementi della grammatica inglese potrebbe essere alieno ai propositi di questa sezione. L’argomento è acquisito già a scuola, e si presume che sia conosciuto da chiunque aspiri a essere uno scrittore. È necessario, tuttavia, assicurarsi che gli esordienti tengano un’affidabile grammatica e un dizionario sempre vicino, così da poter evitare nei propri scritti quegli errori frequenti che impercettibilmente corrompono anche il più puro e comune discorso. Come regola generale, è bene dare un accurato e minuzioso esame critico a tutte le locuzioni colloquiali e alle espressione di dubbia sintassi, così come a tutte quelle parole e usi che hanno uno strano o insolito suono. La memoria umana non è affidabile a lungo, e la gran parte delle menti ospita un numero considerevole di sottili mancanze linguistiche e rozzezze che si fanno notare in un discorso qualunque o nelle pagine di un giornale, di una rivista e dei moderni libri popolari. 

Lettura

Nessun aspirante autore deve sentirsi soddisfatto dalla mera acquisizione di regole tecniche. Come ha sottolineato la signora Renshaw in uno dei precedenti articoli, “l’impressione deve sempre precedere ed essere più forte dell’espressione.” Ogni tentativo di guadagnarsi il lustro letterario deve iniziare dalla lettura giudiziosa, e il principiante non deve mai smettere di dare la priorità a questa fase.  In molti casi, nell’utilizzo di buoni autori verrà trovata una guida più utile di qualsiasi catalogo di regole. Una pagina di Addison o di Irving insegnerà più sulle stile di un intero manuale di regole, mentre una storia di Poe imprimerà nella mente la nozione di una corretta descrizione e narrazione in maniera più vivida e potente di dieci aridi capitoli di un corpulento manuale. Lasciate che ogni studente legga senza sosta i migliori scrittori.
È importante anche che i più scadenti tipi di lettura, se fino a questo momento sono stati portati avanti, vengano gettate vie. Riviste popolari inculcano uno stile sciatto e deplorevole di cui è poi difficile liberarsi, e che ostacola l’acquisizione di uno stile più puro. Se qualcosa del genere deve essere letto, fatelo per sommi capi prendendoli con quanta più leggerezza possibile. Un’eccellente abitudine per coltivare la scrittura è uno studio analitico della Bibbia di Re Giacomo. Per un inglese semplice ma anche ricco e potente, questa magistrale produzione è difficile da eguagliare; e anche se il vocabolario sassone e la ritmica della poesia sono inadatti per le composizioni comuni, è un modello di inestimabile valore per gli scrittori di generi bizzarri e fantasiosi. Lord Dunsany, forse il più grande prosatore vivente, è strettamente debitore per le sue tendenze stilistiche alle Scritture.



Lessico

Un effetto estremamente importante della lettura in generale è l’ampliamento del vocabolario che sempre l’accompagna. Lo studente medio è gravemente frenato dalla ristretta gamma di parole tra cui può scegliere, e presto finisce per scoprire che in una lunga composizione non può evitare la monotonia. Leggendo, il principiante deve prendere nota del modo vario di esprimersi da parte di un buon autore, e deve tenere a mente per un uso futuro gran parte dei sinonimi in cui si imbatte. Non deve mai permettere che una parola sconosciuta passi via senza essere chiarita; con ogni piccola e coscienziosa ricerca possiamo ogni giorno arrivare a una nuova vittoria nel reame della filologia, ed essere sempre più pronti per una elegante e indipendente capacità di espressione. Ma nell’implementare il nostro vocabolario, dobbiamo fare attenzione a non utilizzare in maniera erronea le nostre nuove conquiste. Dobbiamo ricordare che ci sono delle sottili distinzioni tra parole apparentemente simili, e il linguaggio necessita di essere selezionato con cura e intelligenza. Come appreso dalle indicazioni del Dr. Blair nelle sue Letture, “Difficilmente in qualsiasi lingua ci sono due parole che comunicano precisamente la stessa idea; una persona davvero competente nelle caratteristica della lingua sarà sempre capace di notare qualcosa che le distingue.”  

Elementi basilari

Prima di considerare le varie categorie formali di una
Weird Tales, dicembre 1936. Contiene
"L'abitatore del buio"
composizione, è bene sottolineare alcuni elementi comuni a tutte. Una volta analizzato, in ogni testo scritto sarà evidente come contiene uno o più dei seguenti principi base: Descrizione, vale a dire un resoconto di come appaiono le cose; Narrazione, cioè un resoconto delle azioni; Esposizione, che descrive e spiega con precisione e lucidità; Argomentazione, che scopre la verità e rigetta l’errore; e Persuasione, che sollecita certi pensieri e azioni. Le prime due sono le basi della narrativa di finzione; la terza della scrittura didattica, scientifica, storica ed editoriale. La quarta e la quinta sono per lo più usate in congiunzione con la terza, nella letteratura scientifica, filosofica, e politica. Tutti questi principi, tuttavia, sono solitamente mescolati tra loro. I lavori di finzione possono avere elementi scientifici, storici o argomentativi; mentre manuali e trattati possono essere imbellettati con descrizioni e aneddoti.

Descrizione

Una descrizione, per essere efficace, deve richiamare due qualità mentali: osservazione e discernimento. Molte descrizioni dipendono in fatto di vivacità dall’accurata riproduzione di dettagli; altre da un’attenta selezione degli aspetti salienti, caratteristici o significativi.
Non si è mai troppo scrupolosi nella selezione degli agettivi per una descrizione. È essenziale utilizzare parole o combinazioni di esse che descrivono con precisione, e che comunicano esattamente la precisa suggestione alla mente del lettore. Per esempio, consideriamo la seguente lista di epiteti applicabili alla parola “fontana”, tratti dal meritevole lavoro di Richard Green Parker sulla scrittura (Aids to English Composition, 1832, ndt):

Cristallina, zampillante, frusciante, dal movimento leggiadro, sguazzante, perlacea, gocciolante, traboccante, gorgogliante, chiara, cinta di erba, cinta di muschio, lastricata di ciottoli, lussureggiante, sacra, dai margini d’erba, dai margini di muschio, colante, tenue, cosparsa di rugiada, fluente, delicata, deliziosa, pulita, irregolare, danzante, arcuata, saltellate, borbottante, bisbigliante, sussurrante, frusciante, vociante, rigonfia, dolcemente ondeggiante, docilmente fluente, crescente, scintillante, continua, schiumosa, nata dalla rugiada, inesausta, inesauribile, mai in calo, mai debole, nata dal cielo, nata dalla terra, nemica della siccità, che placa la sete, rinfrescante, toccasana per l’animo, vita della terra, lavante, sontuosa, cibo delle piante.

Per ottenere un epiteto adatto, ogni volta preciso e indovinato, il giovane autore deve meticolosamente familiarizzare sé stesso con gli aspetti generali dei fenomeni della Natura, oltre che con le idee e le associazioni che questi producono nella mente umana.

Immagine tratta dalla serie tv "Ash vs Evil Dead", in cui abbondano riferimenti all'opera di Lovecraft

Le descrizioni possono riguardare oggetti, luoghi, animali, e persone. 
Una descrizione esaustiva di un oggetto dovrebbe avere i seguenti elementi:

1. Quando, dove, e come appare; quando è stato creato o ritrovato; come il tempo ha agito su esso.
2. Nessi storici e tradizionali.
3. Materiale e origine.
4. Misure, forma e apparenza.
5. Analogie con oggetti simili.
6. Sensazioni prodotte dalla vista.
7. Scopo o funzione.
8. Suoi effetti – le conseguenze della sua esistenza.

Le descrizioni dei luoghi devono ovviamente variare con il tipo di posto. Per gli scenari naturali, gli elementi che seguono sono fondamentali:

1. Come appare – all’alba, a mezzogiorno, di sera o di notte; alla luce delle stelle o della luna.
2. Caratteristihe naturali – pianura o collina; arido o fittamente coltivato; il tipo di vegetazione; gli alberi, le montagne e i fiumi.
3. Le opere dell’uomo – coltivazioni, edifici, ponti; cambiamenti nel paesaggio da lui prodotti.
4. Abitanti e altre forme di vita animale.
5. Costumi locali e tradizioni.
6. Suoni – dell’acqua, della foresta; delle foglie; degli uccelli; dei cortili; dell’esistenza umana; delle macchine.
7. Il panorama – la prospettiva su ogni lato, e il posto stesso com’è visto da lontano.
8. Analogie con altri scenari, specialmente quelli famosi.
9. Storia e associazioni.
10. Sensazioni prodotte dalla sua vista.

Una rappresentazione di Cthulhu, la più celebre delle creature ideate da Lovecraft

Le descrizioni di animali posso essere fatte così:

1. Specie e stazza.
2. Manto.
3. Singole parti.
4. Dimora.
5. Caratteristiche e abitudini.
6. Cibo.
7. Utilità o pericolo.
8. Storia e associazioni.

Le descrizioni delle persone possono essere infinitamente varie. A volte un solo virtuoso tocco fa emergere tutto il tipo e le caratteristiche di una persona, ad esempio quando un autore contemporaneo come Leonard Merrick suggerisce una logora e trasandata nobiltà menzionando la combinazione di un cappotto lungo con dei pantaloni di un abito tweed.
In quest’ambito la suggestione è un’arma potente, specialmente quando le qualità mentali sono ben delineate.
La modalità deve variare a seconda dell’obiettivo dell’autore; a seconda di se vuole stimolare il lettore a immaginarsi la personificazione di un’idea, o se vuole dare un’immagine quasi fotografica, mentale e fisica, di personaggi chiaramente in vita. In una descrizione generale, possono essere trovati i seguenti elementi:

1. Apparenza, statura, carnagione, proporzione, peculiarità.
2. Altre evidenti caratteristiche.
3. Espressioni
4. Grazia o bruttezza.
5. Abiti – natura, gusto, caratteristiche.
6. Abitudini, eleganza, goffagine.
7. Indole – morale e intellettuale – ruolo nella comunità.
8. Qualità speciali notevoli.

Weird Tales, maggio 1941. Contiene
"Il caso di Charles Dexter Ward"
Considerando la precedente sintesi, il lettore deve ricordare che si tratta solo di consigli, e non di regole da applicare alla lettera.
L’estensione di ogni descrizione deve essere determinata dal suo posto nell’ambito dell’intera composizione; dal gusto e dall’adeguatezza. Va aggiunto, che nella narrativa la descrizione non deve essere portata all’eccesso. L’abbondanza di esse porta all’apatia, quindi deve sempre essere bilanciata con il rapido fluire della Narrazione, che stiamo per prendere in considerazione.

Narrazione

La narrazione è il racconto dell’azione, o della successione degli eventi, sia reali che immaginari, è perciò la base sia della storia che della finzione. Per essere indovinata e di successo, richiede un accorto esercizio di gusto e selezione; i punti salienti devono essere selezionati, e l’ordine del tempo e delle circostanze deve essere ben tutelato. Si ritiene saggio nella maggior parte dei casi dare alla narrazione un climax crescente; condurre la narrazione dagli eventi minori a quelli maggiori, culminando in quell’evento principale su cui la storia è principalmente fondata, o che rende le altre parti importanti attraverso la sua importanza. Questo principio, ovviamente, non può essere seguito alla lettera nella narrativa storica e biografica.

Narrazione di fantasia

Il punto essenziale della narrazione di fantasia è la trama, che può essere definita come la sequenza degli eventi designata a risvegliare l’interesse del lettore e la curiosità per il risultato finale. La trama può essere semplice o complessa; ma la suspense e il climax da un evento all’altro sono essenziali. Ogni evento in un lavoro di fantasia deve avere una qualche effetto sul climax o sull’esito finale, e ogni epilogo che non sia l’inevitabile risultato degli eventi che l’hanno preceduto è goffo e rozzo. Nessun esempio nella scrittura di fantasia può eguagliare la lettura accurata e attenta delle storie di Edgar Allan Poe o Ambrose Bierce. In quei capolavori si può trovare quella sequenza ininterrotta e quel legame di eventi e quel risultato finale che contraddistingue il racconto ideale. Osservate come in La caduta della casa Usher ogni singolo evento presagisce e porta alla tremenda catastrofe e alla sua orribile suggestività. Poe era un padrone assoluto dei meccanismi del suo
Weird Tales, aprile 1926. Contiene
"L'estraneo"
mestiere. Osservate anche come Bierce sa arrivare ai più entusiasmanti epiloghi da pochi e semplici avvenimenti; finali che si sviluppano esclusivamente dalle circostanze precedenti.
Nalla narrativa di finzione, la verosimiglianza è assolutamente essenziale. Una storia non può consistere e non può contenere elementi palesemente lontani dall’ordine quotidiano delle cose, a meno che quell’evento non sia il principale della storia e in quel caso va approcciato con una preparazione accuratissima. Nella vita reale, le cose strane e bizzarre avvengono in maniera occasionale; ma sono fuori posto in una storia ordinaria, siccome la fiction è una sorta di idealizzazione dell’ordinario. Lo sviluppo dovrebbe essere quanto più realistico possibile, e una conclusione debole e che fa acqua dovrebbe essere sempre evitata. Il finale di una storia deve essere più forte del suo inizio; poiché il finale che contiene l’epilogo o il culmine, che dovrà lasciare al lettore la più forte suggestione. Non sarebbe male per l’autore alle prime armi scrivere per primo l’ultimo paragrafo della sua storia, una volta che ha preparato con cura la sinossi della trama – come dovrebbe sempre essere. In questo modo sarà in grado di concentrare il massimo vigore mentale sulla parte più importante del suo racconto; e se in seguito troverà necessario apportare dei cambiamenti, potrà farlo facilmente. In nessuna parte del racconto, un’idea o un periodo grandioso e prorompente deve essere seguita da uno sciatto o prosaico. Questo sarebbe un anticlimax, e esporrebbe lo scrittore al ridicolo. Notate l’effetto assurdo del seguente distico – che è, tuttavia, scritto da niente poco di meno che Waller:

“Under the tropic is our language spoke,
And part of Flanders hath receiv'd our yoke.” 

Coesione, insieme, coerenza

Sviluppando un tema, che sia descrittivo o narrativo, è necessario che siano presenti tre elementi strutturali: coesione, insieme e coerenza. La coesione è quel principio per cui ogni parte di un componimento deve avere una qualche rilevanza con il tema centrale.  È il principio che esclude ogni elemento estraneo, ed esige che tutti i fili convergano in direzione del climax.
Una tipica violazione della coesione la potete trovae negli episodi di Omero e di altri poeti epici dell’antichità, così come nelle digressioni di Fielding e di altri celebri romanzieri; ma nessun esordiente dovrebbe avventurarsi nell’emulare tali libertà.
La coesione è la qualità che abbiamo potuto di recente notare ed elogiare in Poe e Bierce.
 L’insieme è quel principio che richiede che le parti più importanti dello scritto occupino posti altrettanto importanti nell’insieme della composizione, del paragrafo e della frase. È quella legge di gusto che sostiene che l’enfasi sia posizionata dove ce n’è bisogno, ed è considerevolmente adatta per un finale d’effetto. Secondo questa legge, il finale di una storia è la parte più importante, con l’inizio immediatamente dopo nell’ordine d’importanza.
La coerenza è quel principio che ragruppa le parti connesse tra loro e tiene slegate altre parti le une dalle altre. Viene applicato, come l’insieme, all’intera composione, al paragrafo o alla frase. Esige che gli eventi simili siano narrati senza interruzioni, l’effetto che ne consegue è un saldo fluire della storia.



Forma del componimento

Pochi scrittori riescono allo stesso modo nei vari rami della letteratura. Ogni tipo di scritto ha la propria particolare forma espressiva, basata su un'adeguatezza naturale; mediamente l’autore tende a specializzarsi in quella forma espressiva che meglio calza con la sua particolare personalità. Molti, tuttavia, si dedicano a più di una forma; e alcuni scrittori passano dall’una all’altra forma così come lo scorrere degli anni produce cambiamenti nei loro processi mentali o nei punti di vista.
 È bene, per l’esperienza e la disciplina, per lo scrittore agli inizi esercitare sé stesso ad essere competente in ogni forma dell’arte letteraria. Potrebbe così scoprire quale si addice di più alla sua mente, e sviluppare potenzialità sconosciute fino a questo momento.

 Abbiamo da lontano sondato le più semplici fasi della scrittura che sono al centro della prosa di finzione e dei saggi descrittivi. D’ora in poi speriamo che esploriate la scrittura didattica, argomentativa, persuasiva; per investigare la forza della retorica e dell’eleganza; e considerare gli aspetti principali della metrica.

È tutto.
Come sempre, grazie per l'attenzione.
Ogni commento, qui o su facebook, è sempre gradito.

Alla prossima.


CONDIVIDI FACEBOOK TWITTER GOOGLE+

Nessun commento:

Posta un commento

Blogger Widget